Partitura drammaturgica
LA CALUNNIA E’ UN VENTICELLO
Aria tratta da “Il barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini, 1816
(Incisione di C. Abbado del 1980 - Versailles, interpretato da R. Raimondi)
Intendimenti di regia.
Direttamente dal XIX secolo, il giovane Gioachino Rossini ci racconta l’evoluzione e il subdolo dinamismo della calunnia portando in luce una fragilità umana che riguarda noi tutti e l’autore stesso; per questo abbiamo deciso di coinvolgerlo in prima persona nelle vesti di direttore d’orchestra e di cantante, ma anche di calunniatore e calunniato.Attualissimo, descrive un atteggiamento che troviamo nella quotidianità di ognuno di noi, nella politica, nel lavoro e, soprattutto, nei rapporti sociali.
Ai tempi di Rossini il mezzo delle malelingue era un passaparola circoscritto ad una piccola comunità, mentre oggi, nell’era digitale, l’incremento dei mezzi di comunicazione ha velocizzato e aumentato l’espansione inesorabile di questo fenomeno: con i social, con i post, con i commenti, con le foto, con i video la calunnia riesce a viaggiare e a diffondersi in tutto il globo. Essa nasce come una leggera brezza, che sembra quasi un sussurro; diventa poi un ronzio che inesorabilmente e subdolamente penetra nelle orecchie della gente e inizia a radicarsi nelle menti delle persone fino a raggiungere intere società. Si muta poi in una pioggia torrenziale e, nell’ultima fase di questo tumultuoso cammino, che sembrava essere nato per gioco, per scherzo, avviene una vera e propria esplosione, qualcosa di terribilmente fragoroso e moltiplicativo: una vera tempesta tecnologica che travolge lo stesso Rossini.
Il nostro intento, così come quello di Rossini, non è quello di giudicare o condannare moralmente questa debolezza, ma di mostrare in chiave ironica e buffa un lato che ci appartiene: siamo tutti calunniati e calunniatori e non possiamo sfuggire a questo destino.
